domenica 6 novembre 2011

5 motivi per NON lavorare GRATIS!

Ebbene si, è nella nostra natura, noi amiamo i rompicapo, siamo ossesionati dagli enigmi, almeno la maggior parte dei sistemisti / programmatori. Noi amiamo la sfida, il problema da risolvere, e non riuscire a giungere add un risultato ci turba profondamente, spesso togliendoci il sonno. Non so quante volte, nel pieno del fervore della programmazione, ho trovato la soluzione che cercavo da ore nel pieno del sonno "ristoratore" notturno; per fortuna ho imparato negli anni che mi conviene alzarmi ed appuntarmi una nota comprensibile da riprendere al mattino seguente.

Noi amiamo i riconoscimenti ed i ringraziamenti; ci piace essere paragonati al prode Lancillotto informatico che con il solo sguardo sblocca il server, con una carezza riavvia il computer e con un click di mouse sistema la posta elettronica.
Adoriamo così tanto impersonare il Cavaliere digitale, che a volte, nel mio caso spesso, siamo portati a comportarci in modo sbagliato: lavoriamo "GRATIS".

L'abbiamo fatto tutti, e con alcuni amici / colleghi, cerchiamo di giustificarci a vicenda per aver dato una mano al parente, all'amico, al vicino, all'amico dell'amico o a una bella ragazza... tutti quanti, indistintamente, abbiamo dato una sistematina in cambio di... niente! Magari l'amico in questione ti ha offerto una birra o un drink, qualcuno ha detto semplicemente grazie, oppure, a fine lavoro, c'era solo quel sorriso speciale che riempie ed è abbastanza gratificante da giustificarci con noi stessi. E' più probabile, tuttavia, che quei cinque minuti per cui ci si era impegnati si siano trasformati in tre quarti d'ora, poi in un ora o nel fatidico "dammi il pc che lo sistemo e te lo riporto funzionante (cosa che poi si traduce in una nottata di lavoro!).
Come mi ha fatto notare un caro amico, e collega, ci sono aleno 5 buoni motivi per cui chi fa il mio lavoro dovrebbe sempre farsi pagare:

1) CHI ROMPE, PAGA!
Quando ci si siede davanti ad un computer si sta firmando un tacito contratto di supporto ed assistenza. Non si tratta di un contratto legale, ma di una accordo morale. Il proprietario della macchina in questione si sta fidando del nostro operato, ci sta dando in mano la propria creatura, quel oggetto magico che contiene i suoi dati, le sue importantissime email, le foto delle vacanze con amici e figli. Noi siamo i dottori che curano il figlio malato. E' così che ci si siede e si inzia, prima la diagnosi e poi la cura. Ma ecco che nel processo di riparazione, qualcosa va storto, non funziona, aggiustiamo un pezzo e qualcos'altro si rompe, ma la parte più bella della questione è che né voi (medico) né l'utente (proprietario del malato) realizzate l'esistenza del guasto fino al giorno dopo. A questo punto arriva immancabile la telefonata, magari mentre state partecipando ad una riunione di lavoro importantissima da cui dipende il vostro lavoro per i prossimi tre mesi "Credevo che mi avrestio risolto il problema, ma adesso non funziona più questo, questo e quest'altro!". Questo è il motivo per cui bisogna sempre farsi pagare il proprio lavoro: "chi rope, paga", l'utente in questione si aspetta che ripariate quello che non funziona, una specie di garanzia, anche se non ha sborsato un centesimo per il vostro tempo, anche se il problema è indipendente da quello risolto. Spesso le persone non sono in grado di valutare il valore del nostro tempo, e non capiscono che per rimanere aggiornati e al passo con la tecnologia, noi spendiamo il nostro tempo e denaro.

2) LE PERSONE NON DANNO IMPORTANZA A CIO' CHE E' GRATIS.
Questa massima l'ho imparata da un signore che lavora per un'organizzazione non-profit; è paradossale, ma un uomo che passa il suo tempo a chiedere donazioni per gli altri mi ha detto chiaramente che la gente non da valore a ciò che è gratis.
Le consulenza gratuite, l'ingresso libero e perfino gli aggiornamenti gratuiti del software; se il concerto è gratis, quelli che suonano non sono un granché (poi magari sono i Pink Floyd a Venezia!), ma è gratis! Un esempio che porto sempre in evidenza contro la pirateria è il seguente: Microsoft vende il sistema operativo o Office, che tutti usiamo quando accendiamo il computer, e tutti, incondizionatamente, si lamentano che è caro, ma nessuno considera che poi per un periodo di vita maggiore di quello del pc su cui vengono installati i software, hanno gli aggiornamenti gratis (anche se chi scrive gli aggiornamenti ha un costo!), o che se facessere un semplice calcolo per vedere in quanto tempo viene ammortizzata la spesa del programma, il prezzo è irrisorio. Esistono molti programmi gratis che fanno le stesse cose, ma non sono degli standard, sono diversi, sono più complicati o incompleti; o come anticipavo prima, se sono gratis... non valgono molto! Forse bisognerebbe chiedere a costoro se preferiscono farsi operare in tempi rapidi dal primario cardiochirurgo che esercita solo privatamente nella clinica specialzzata oppure, aspettare a tempo indeterminato il posto letto in un ottimo ospedale senza sapere chi sarà ad intervenire fino al giorno dell'operazione.

3) GRATIS UNA VOLTA = GRATIS PER SEMPRE
Nell'ambito della giurisprudenza, il concetto di precedente ha un'importanza fondamentale; giudici ed avvocati cercano nei processi predecenti come è stata interpretata una specifica norma e perché, se un caso è stato guidicato in un certo modo una volta, è molto probabile che tutti i casi simili vengano giudicati in modo analogo. I giocatori del lotto tengono traccia dei numeri ritardatari e di quelli che escono più frequentemente, sperando così di avere maggiori speranze di vincere, questo a prescindere dalla matematica che governa il calcolo combinatorio, la statistica ed il calcolo dell probabilità (se ci fosse una logica, tutti i matematici sarebbero ricchissimi!); analogamente gli utenti si aspettano che se è stato sistemato gratis una volta, sarà gratis per sempre, salvo forse i pezzi di ricambio. E' bene chiarire subito che ci sarà un prezzo da pagare, magari non obbligatoriamente un prezzo in denaro, ma deve essere esplicito che siamo dei professionisti e come tali dobbiamo andiamo riconosciuti; d'altra parte, è tutta qui la differenza fra l'amatore ed il tecnico di professione che fa questo lavoro per vivere. I professionisti si fanno pagare per il loro lavoro!

4) LE RICHIESTE AUMENTANO CON IL PASSARE DEL TEMPO
Questo rientra nel vecchio adagio "dai una mano e si prendono il braccio", che tradotto in informatichese si può leggere nel seguente modo: "avvia un aggiornamento del sistema operativo, e dovrai togliere due o tre virus, risolvere qualche blocco improvviso, capire perché non si stampa..."; una volta vestiti i panni del cavaliere che risolve, lo si è per tutto. Mi ricordo che una volta, quando ancora capitava di fare qualche saldatura di ponticelli sulle schede madri, la segretaria di direzione mi chiese se potevo sistemarle gli elettrodi dello stimolatore per rassodare i glutei, me la cavai dicendo che avrei fatto le saldature solo se poi potevo verificare il corretto funzionamento del mio lavoro in situ, ma questo non trattenne la signora in questione dal portarmi tempo dopo un asciga capelli per cambiare la spina. O ancora, un'altra volta, mentre ero al supermercato a comprare il pane, sentirmi chiedere da un vicino, come sistemare la sua email dell'ufficio, non curante del fatto che fosse il mio turno al banco.
Il dare sempre assistenza alla fine porta a lunghi interventi, spesso lontani dal proprio campo di applicazione, e ad altrettante discussioni in cui si mette in dubbio la propria preparazione perché il cugino del mio miglior amico, che è uno che ci capisce, mi dice che ha letto sulla rivista che questo si può fare.

5) SI PERDE IN CREDIBILITA' PROFESSIONALE
Lavorare gratis, non solo è inutile, ma indebolisce la propria reputazione di professionista. Per molti consulenti, il qui presente incluso, chiedere soldi è difficile, a volte non si dice nulla e si manda una fattura per email che muore nel silenzio più totale. Questo, oltre ad essere fiscalmente un caos, porta spesso a spendere più di quanto si guadagna. Sostanzialmente, se non si chiede di essere pagati, nessuno mette mano al portafogli e ti allunga un congruo compenso. E' bene stabilire un prezzo, forfettario o orario, equivalente al tempo necessario per eseguire un intervento o sviluppare un programma, in caso contrario la controparte penserà che quello che state facendo non vale un granché, oppure non sapete quello che state facendo. Cercate su internet a quanto viene venduto un servizio prima di farlo e fatevi pagare di conseguenza, nel dubbio esistono prontuari online con il prezzo orario del sistemista o del programmatore (junior / senior).

Infine, chiedere soldi può essere come andare a caccia di farfalle, ma almeno i possibili clienti sanno che hanno a che fare un professionista, e questo di per sé già dà loro fiducia.

Nessun commento:

Posta un commento